In Puglia e Basilicata criticità, anche per acqua potabile
Anbi, meglio in Sicilia grazie alla maggior pioggia
La drammaticità della peggiore situazione idrica di sempre in Basilicata è ben rappresentata dai numeri: -24 milioni di metri cubi d'acqua rispetto al 2024 nei bacini, dove i volumi rimanenti sono mln. mc.86,43. Senza un netto cambio di tendenza meteorologico nei prossimi mesi, è facile immaginare altre stagioni difficili per gli agricoltori lucani. Lo scrive l'Anbi spiegando che si tratta delle stesse preoccupazioni, che sta vivendo la provincia di Foggia, dove nonostante i rilasci idrici centellinati, i bacini si stanno inesorabilmente svuotando; a meno di provvidenziali precipitazioni, l'invaso di Occhito toccherà il volume morto nella prossima settimana (mancano solo mc. 1.792.000) con conseguente stop ai prelievi, se non a fini emergenziali. Guardando alle Isole, la condizione idrica della Sicilia è migliore dell'anno scorso, soprattutto grazie ai maggiori apporti pluviali (su gran parte dell'Isola, ottobre ha regalato tra gli 80 e gli oltre 100 millimetri di pioggia con punte di quasi mm.250 sul Messinese); ciò nonostante, i primi 20 giorni del mese scorso hanno comportato una riduzione di oltre 9 milioni di metri cubi nei volumi idrici nei bacini. In Sardegna, i bacini trattengono solo il 37% dell'acqua invasabile ed il deficit sul 2024 è di ben 54 milioni di metri cubi. I volumi attualmente trattenuti nei serbatoi sono i più scarsi da almeno 15 anni: a Nord-Ovest, nella Nurra, mancano all'appello oltre 100 milioni di metri cubi d'acqua e quella, che rimane, costituisce appena il 5,88% dei volumi d'invaso autorizzati; è crisi anche nell'Alto Cixerri (i bacini sono al 7,27% dell'invasabile) e nel sistema idrico di Posada (il bacino Maccheronis trattiene soltanto il 7,85% del volume autorizzato). . Positivo è invece il bilancio idrico nell'Ogliastra (invasi al 76,59% di riempimento) e nell'Alto Taloro (61,69%). "Tale situazione è esemplare della necessità di implementare le infrastrutture, già presenti in Sardegna ma non nel resto d'Italia, per trasportare le acque da un territorio all'altro" spiega Francesco Vincenzi, presidente di Anbi (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue).
J.Lemaitre--PP